attività
FORMAZIONE
La scienza di tutti
Donne e scienza
La scienza bambina
Gruppi didattica
Per docenti
CREAT-IT
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
CaffèScienzaJunior
DESCI
COMUNICAZIONE
Caffè scienza
Eureka!2022
Eventi passati
Scienza3
Una via alle scienziate
TEATRO SCIENZA
Minuetto Astronomico
Il sogno di Keplero
Laboratori

<< precedente successivo >>

Tempi di crisi: definizione e politiche per uscirne

Martedì 17 maggio 2016, ore 20,00 presso la libreria asSaggi, via degli Etruschi 4



Diritto ed economia sono scienze sociali impegnate, rispettivamente, a regolare, ovvero, a descrivere (e possibilmente) guidare e prevedere determinati fenomeni. Entrambe queste scienze tendono a formare dei modelli, cioè degli schemi generali che definiscono i fenomeni e ne mostrano le qualità. Una "crisi" può essere vista come disagio sociale diffuso, riscontrabile, sul piano economico, nella variazione riduttiva di certi indici espressivi del "valori" sociali (ad es; il PIL, il tasso di occupazione, la conseguente degenerazione della coesione sociale che si lega ai loro peggioramenti). Di tale fenomeno si possono individuare le cause, legate all'adozione di determinati modelli di (supposto) equilibrio economico; ma tali cause possono, contemporaneamente, essere viste come decisioni politico-normative, cioè fattori istituzionali, che determinino questo stesso stato di disagio. Fonti storiche e interpretative consistenti, attestano che la nostra democrazia costituzionale ha adottato il modello di sviluppo keynesiano, mentre i trattati europei re-impongono quello c.d. neo-liberista. In conseguenza della restaurazione di tale modello, quello che per la maggior parte della società, in un ambiente democratico-costituzionale, ` percepito come "crisi", da queste forze restauratrici, può essere invece considerato un successo. Questo è il punto in cui ci troviamo in questo momento e che esige un approccio interdisciplinare tra economia e diritto per essere meglio compreso.

Luciano Barra Caracciolo

Luciano Barra Caracciolo già magistrato ordinario dal 1985, poi di Tar dal 1990, è consigliere di Stato dal 1993; dal 2010 è Presidente di Sezione. Per due volte membro dell'organo di autogoverno della giustizia amministrativa, ha scritto libri e pubblicazioni in materia di diritto amministrativo e costituzionale. Negli ultimi anni ha approfondito gli aspetti economici e fiscali dei trattati europei in relazione all'assetto socio-economico della Costituzione del 1948. Su questo tema ha pubblicato due libri: "Euro e/o? democrazia costituzionale" (2013) "La Costituzione nella palude: indagine su trattati al di sotto di ogni sospetto" (2015). Cura un blog, orizzonte48, che svolge in forma interdisciplinare l'analisi economica del diritto pubblico: il blog ha in pochi anni registrato milioni di contatti.

Cesare Pozzi

Cesare Pozzi è professore straordinario di Economia applicata. Insegna Economia Industriale ed Economia dell'impresa presso i Dipartimenti di Giurisprudenza e di Impresa e Management della Luiss Guido Carli e, nella stessa Università, dirige il centro di ricerca Grif "Fabio Gobbo". Negli anni novanta è stato esperto del Comitato interministeriale per la programmazione economica del trasporto e, nel 2007 per la Presidenza del Consiglio. Svolge un'intensa attività pubblicistica, sia in ambito scientifico, dove tra l'altro è condirettore de "L'industria – Rivista di Economia e Politica Industriale" edita da Il Mulino, sia in ambito divulgativo, collaborando con articoli di opinione su quotidiani e periodici italiani e partecipando a numerosi dibattiti televisivi.


Dopo gli incontri, i video della serata saranno disponibili sul canale YouTube di formaScienza





torna alla pagina dei caffè scienza